Anziani: nel 2050 gli over 65 italiani saranno 20 milioni 

16/07/2018

Roma, 16 luglio 2018 – In Italia c'è una bomba demografica che sta per scoppiare, con il rischio di far diventare la penisola un "ospizio disorganizzato". Nel 2050, infatti, ci saranno due milioni e mezzo di italiani in meno e gli over 65, oggi un quarto della popolazione, diventeranno più di un terzo (20 milioni di persone, di cui oltre 4 milioni avranno più di 85 anni). Sono questi alcuni dei dati emersi dalle proiezioni sociodemografiche e sanitario-assistenziali al 2030 e al 2050 elaborate dall'Istat per Italia Longeva - Rete nazionale sull'invecchiamento e la longevità attiva. Il rapporto è stato presentato nei giorni scorsi al Ministero della Salute nel corso della terza edizione degli Stati generali dell'assistenza a lungo termine. Per il presidente di ISTAT, Giorgio Alleva, ci si trova davanti a "una questione di sostenibilità strutturale per l'intero Paese".  Se Italia Longeva parla in una nota di una "bomba demografica pronta a deflagrare", il suo presidente Roberto Bernabei commenta: "Dobbiamo evitare che l'Italia diventi un enorme ma disorganizzato ospizio nel quale resteranno pochi giovani costretti a lavorare a più non posso per sostenere milioni di anziani soli e disabili". Nei prossimi dieci anni 8 milioni di anziani avranno almeno una malattia cronica grave come ipertensione, diabete, demenza, malattie cardiovascolari e respiratorie. "Curarli tutti in ospedale - commenta Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva - equivarrebbe a trasformare Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna e Firenze in grandi reparti a cielo aperto. È evidente, quindi, che le cure sul territorio non rappresentano più un'opzione, ma un obbligo per dare una risposta efficace alla fragilità e alla non autosufficienza dei nostri anziani, che si accompagnerà anche a una crescente solitudine".