Legge Sirchia: dopo 15 anni in Italia 1 milione di fumatori in meno

10/01/2020

Roma, 10 gennaio 2020 – Era il 10 gennaio del 2005 quando scattava il divieto del fumo nei locali pubblici chiusi. La norma faceva parte della cosiddetta Legge Sirchia, dal nome Ministro della Salute. Da allora i fumatori in Italia sono diminuiti di circa un milione ed è cresciuta la consapevolezza rispetto ai danni dell’uso del tabacco. Lo dimostrano le richieste di aiuto al Telefono Verde che, in questi ultimi tre lustri si sono quintuplicate. A tracciare un bilancio sulla famosa legge è l’’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Tra i principali effetti ottenuti dalla legge antifumo nel corso degli anni, vi è sicuramente quello di aver sensibilizzato la popolazione nei confronti dei danni provocati dal fumo passivo. Nel 2006, ad un anno dall’entrata in vigore della nuova legge, l’88,2% degli intervistati nell’indagine dell’ISS dichiarava che il divieto di fumo nei locali pubblici veniva sostanzialmente rispettato. Oggi, il rispetto del divieto di fumo nei luoghi chiusi è diventato un comportamento adottato in tutta Italia: secondo i dati Passi relativi al 2018, infatti, è totalmente rispettato in circa il 73% dei casi. A questo provvedimento cardine ne sono seguiti altri provvedimenti, tra cui, nel 2016, il recepimento della direttiva europea che ha introdotto il divieto di fumo in macchina in presenza di bambini e donne incinta, nei giardini degli ospedali, così come i nuovi pacchetti con le immagini e il testo che coprono il 65% della superficie per avvisare dei rischi collegati al fumo. Un percorso, grazie al quale, come rilevato dall’ultima indagine condotta dall’ISS, i tabagisti sono passati da 12.570.000 del 2005 a 11.600.000 fumatori nel 2019. Mentre il numero delle telefonate dei cittadini che chiedevano aiuto per smettere di fumare al telefono verde Fumo dell’ISS è aumentato sistematicamente passando dai 2.600 contatti annui nel 2005 a 11.100 nel 2019.

FONTE: ISS