Salviamo la prostata con tanto sport e niente fumo

30/06/2015

Roma, 30 giugno 2015 - Nove uomini su dieci, colpiti da cancro alla prostata, oggi superano la malattia. “È una patologia subdola che, spesso, non presenta sintomi fino allo stadio avanzato - afferma il prof. Giario Conti, past president della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIURO) - La prevenzione è fondamentale. Svolgere una regolare attività fisica, seguire un’alimentazione equilibrata e povera di grassi su modello della dieta mediterranea, svolgere regolarmente attività fisica, abbandonare il vizio del fumo rappresentano la prima vera strategia di difesa contro i tumori a qualunque età”. Dal 1995 ad oggi la sopravvivenza globale al tumore della prostata è sensibilmente migliorata grazie a una diagnosi precoce e mirata e ai nuovi trattamenti combinati (farmaci, chirurgia, radioterapia) sempre più efficaci e meno invasivi che consentono di cronicizzare la malattia senza alterare la qualità di vita dei pazienti. “Un successo importante  - prosegue Conti - determinato da vari fattori. Uno di questi è l’abiraterone acetato, il primo arrivato della classe delle terapie ormonali innovative e quindi anche la terapia di cui ad oggi si hanno più evidenze di utilizzo nella pratica clinica. Ha dimostrato risultati positivi  nei malati con tumore metastatico, resistente alla castrazione, come si conferma dai lavori presentati al nostro XXV Congresso Nazionale della SIURO, che si è chiuso martedì scorso a Roma”. “Il tumore della prostata - afferma il prof. Daniele Santini Responsabile UOS Day-Hospital di Oncologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma - è molto sensibile agli ormoni androgeni, che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo delle cellule tumorali e dunque favoriscono la progressione della malattia. L’abiraterone acetato è il primo farmaco in grado di inibire gli ormoni in ogni sede di produzione, diversamente da quanto avveniva con le terapie precedenti, e quindi abbassare significativamente i livelli ormonali”.