Test HPV: in 6 regioni viene svolto al posto del Pap test

28/08/2018

Roma, 28 agosto 2018 – Dopo più di 70 anni cambia lo screening per individuare le lesioni precancerose al collo dell'utero. Il Pap Test sta lasciando il posto al Test Hpv, un esame in grado di individuare in modo molto precoce la presenza del Papilloma Virus. Attualmente già in sei regioni italiane del Centro Nord, l'uso del Test Hpv dovrebbe andare a regime entro il 2020 a livello nazionale. Il Pap Test resta comunque consigliato, in seconda battuta, per approfondire eventuali casi di positività. Secondo il Piano Nazionale Prevenzione 2014-18 del Ministero della Salute, entro il 2018 tutte le regioni avrebbero dovuto prevedere il Test Hpv come screening primario per donne tra 30 e 64 anni. Ma secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Screening (ONS), a fine 2017 lo avevano fatto solo Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata. "Sono a buon punto - spiega Marco Zappa, presidente dell'ONS - Abruzzo, Valle d'Aosta, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise e Trento. Hanno appena iniziato il percorso Sicilia e Calabria, mentre non sono partite Friuli, Marche, Puglia, Sardegna e Bolzano". E aggiunge: "Entro il 2020 l'Italia dovrebbe essere a regime. Siamo tra i Paesi più avanti al mondo, e, tra quelli europei, solo l'Olanda è al nostro livello". Questo non significa che il Pap test debba andare in pensione. "E' invece l'esame successivo, che viene fatto qualora si riscontri una positività al Test Hpv", precisa Basilio Passamonti, presidente del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (Gisci). In Italia, spiega, "i due test sono integrati e rappresentano il massimo di garanzia possibile: l'HPV Test, che è più sensibile, individua le donne con infezione in corso (che può anche risolversi da sola), mentre il Pap test, che è più specifico, in uno step successivo individua l'eventuale lesione dovuta alla modificazione cellulare causata dal virus e che può spianare la strada al cancro al collo dell'utero".