Tumori urologici: 6 Italiani su 10 non conoscono la prevenzione

11/04/2019

 

Bologna, 11 aprile 2019 – Grande diffusione registrata tra la popolazione eppure ancora poco conosciuti. Sono i tumori urologici che complessivamente colpiscono, ogni anno, 77.900 uomini e donne nel nostro Paese. Eppure, il 44% degli italiani non sa che esistono cure efficaci in grado di contrastarli. In particolare, spaventa la scarsa consapevolezza per quanto riguarda la prevenzione primaria e secondaria. Il 61% ignora che si possono evitare innanzitutto attraverso stili di vita sani. Appena il 9% riconosce il fumo di sigaretta come causa del carcinoma della vescica. Mentre sedentarietà e obesità sono considerati fattori di rischio delle neoplasie alla prostata e al rene per solo il 38% dei cittadini. Il 53% sa che attraverso l’autopalpazione è possibile individuare la presenza di un tumore del testicolo. Ma il 79% non è mai andato dall’urologo per una visita di controllo. Sono questi alcuni dei dati del sondaggio on line svolto su oltre 2.000 persone dalla Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO). L’indagine è presentata oggi in occasione dell’apertura del XXIX Congresso Nazionale della Società Scientifica che vede riuniti fino a sabato a Bologna oltre 300 Specialisti. Per promuovere una maggiore cultura sul cancro della prostata, vescica, rene e testicolo la SIUrO lancia oggi un nuovo portale www.tumorigenitourinari.net, il primo interamente dedicato alle neoplasie urologiche. “Otto italiani su dieci vogliono saperne di più su patologie che rappresentano il 20% di tutti i tumori registrati nel nostro Paese - afferma il dott. Alberto Lapini, Presidente Nazionale SIUrO -. Il numero di nuovi casi risulta in costante aumento. Vogliamo quindi promuovere la prevenzione e aumentare le diagnosi precoci attraverso una corretta e adeguata informazione”. Sul nuovo portale ampio spazio viene dedicato al tema delle cure e degli effetti collaterali. Sempre secondo il sondaggio della SIUrO, il 41% degli italiani sostiene che l’impotenza sia la principale conseguenza del trattamento del tumore della prostata. “Le nuove terapie hanno aumentato i tassi di guarigione e al tempo stesso sono meno invasive rispetto al passato - aggiunge il dott. Renzo Colombo, Vice Presidente della SIUrO e Coordinatore Responsabile del portale -. Nel caso specifico del carcinoma prostatico circa un terzo dei casi risultano poco aggressivi e possono essere trattati con la sorveglianza attiva e quindi attraverso un monitoraggio costante dell’eventuale evoluzione della malattia. Tutte le neoplasie genito-urinarie sono sempre più patologie croniche e come tali possiamo controllarle. La scelta della procedura terapeutica deve tenere conto degli effetti collaterali e delle attese del paziente, come la salvaguardia di un’attività sessuale soddisfacente, della fertilità e di un rapido reinserimento nel mondo sociale e professionale”.  
La SIUrO è una Società Scientifica nata e cresciuta per riunire al suo interno tutte le diverse figure professionali che si occupano dei tumori genito-urinari come oncologi, urologi, radioterapisti, patologi, medici nucleari, geriatri e psicologi. “La multidisciplinarietà oggi è una inevitabile necessità e non più una semplice opzione - sottolinea il dott. Giario Conti, Segretario e Tesoriere Nazionale SIUrO -. Richiede che tutti gli specialisti lavorino in team e che siano costantemente informati sulle novità scientifiche e le innovazioni tecnologiche. Così possiamo sempre proporre ai malati percorsi diagnostico-terapeutici adeguati. Inoltre si riducono i tempi di attesa e gli esami inutili, garantendo al tempo stesso migliori risultati e minori costi sociali. La formazione degli specialisti è quindi una delle nostre priorità ma al tempo stesso vogliamo rivolgerci alla popolazione con campagne educazionali specifiche. Anche il nostro nuovo portale www.tumorigenitourinari.net è realizzato nel solco della nostra multidisciplinarietà. Abbiamo creato una squadra di 22 specialisti di diverse aree che rispondono a tutte le domande di pazienti, caregiver nonché semplici utenti del web”. La Rete si conferma infine il principale “luogo” dove cercare notizie di salute e infatti viene scelta come primo strumento d’informazione dal 36% degli italiani. “Non sempre tutto quello che si trova sul web è corretto - conclude il dott. Colombo -. Anche in uro-oncologia esiste il problema delle fake news e come Società Scientifica interverremo anche sui principali social media per contrastare un fenomeno preoccupante e in costante crescita. Un altro tema al centro delle nostre campagne informative on line sarà quello della promozione delle visite specialistiche. E’ infatti possibile prevenire i tumori anche sottoponendosi regolarmente a controlli con un urologo”.