La sorveglianza attiva: il progetto SIURO PRIAS ITA

La sorveglianza attiva consiste nel monitoraggio del tumore della prostata a rischio di progressione basso e molto basso attraverso il dosaggio del PSA, la visita e la ripetizione periodica delle biopsie prostatiche. L'obiettivo è evitare i trattamenti (e i relativi effetti collaterali) delle forme indolenti, che non subiscono quindi modifiche durante l’arco di vita del paziente.

Il presupposto su cui si basa la sorveglianza attiva è che l’evoluzione dei tumori a rischio basso e molto basso è così lenta che, pur rinviando il trattamento al momento in cui la malattia dovesse modificare le sue caratteristiche iniziali, è possibile mantenere elevate le probabilità di guarigione.

I pazienti che possono avvantaggiarsi oggi di un percorso di sorveglianza attiva presentano delle caratteristiche ben precise, che identificano tumori di piccole dimensioni e di bassa aggressività biologica.

I centri SIUrO PRIAS ITA partecipano allo studio osservazionale internazionale PRIAS (Prostate cancer Research International: Active Surveillance) sotto l’egida della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) e coordinati dal Programma Prostata della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. PRIAS è il più grande studio di sorveglianza attiva al mondo con oltre 5000 pazienti inclusi, 1000 circa dei quali sono stati reclutati dai centri SIUrO PRIAS ITA (vedi qui)

PRIAS permette l'inclusione di pazienti con tutte queste caratteristiche:

  • diagnosi di adenocarcinoma della prostata
  • Gleason Score (GS) massimo 3+3
  • non più di 2 campioni positivi alla biopsia prostatica

(In caso di saturation biopsy con oltre 20 prelievi, il numero di campioni positivi deve essere ≤ 15% fino a un massimo di 3 in caso di biopsia con 20-26 prelievi e 4 in caso di biopsia con oltre 26 prelievi. È inoltre possibile arruolare pazienti con più di 2 campioni bioptici positivi, GS 3+3, che abbiano effettuato una Risonanza Magnetica multiparametrica della prostata, eventuale successiva biopsia mirata delle lesioni sospette e conferma di GS 3+3)

PSA inferiore a 10 ng/ml

densità del PSA (rapporto tra PSA e volume della prostata) inferiore a 0.2 ng/ml/cc.

Per sapere se la sorveglianza attiva è un’opzione in alternativa alle terapie radicali standard (chirurgia, radioterapia esterna e brachiterapia), anche in considerazione delle modifiche recentemente apportate al protocollo, è necessaria una valutazione da parte di uno dei referenti dei centri SIUrO PRIAS ITA (vedi elenco).

Oltre al dosaggio del PSA (ogni 3 mesi) e alla visita (ogni 6 mesi), la sorveglianza attiva prevede la rivalutazione periodica delle caratteristiche istologiche della malattia attraverso la biopsia prostatica. Il protocollo prevede la prima re-biopsia entro 12 mesi da quella diagnostica e, successivamente, dopo 4 e 7 anni. Biopsie fuori programma vengono suggerite dall'andamento del PSA nel tempo, che viene misurato attraverso il tempo di raddoppiamento del valore (PSA doubling time o PSA-DT). La biopsia permette di verificare il numero di campioni positivi e il GS, cioè quel punteggio che indica l’aggressività del tumore e che l’anatomo-patologo determina osservandone direttamente al microscopio i frammenti ottenuti dalla biopsia.

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