La molecola intelligente che blocca il motore del carcinoma

04/02/2015

 Anche in Italia è disponibile una nuova opzione terapeutica per il tumore della prostata: si tratta di un farmaco orale, inibitore del segnale del recettore androgenico. Abbiamo chiesto all'oncologo Alfredo Berruti quale importanza ha questa innovazione nel trattamento di questo tumore, per il quale fino ad oggi le opzioni terapeutiche erano molto limitate? II tumore della prostata per anni è rimasto relativamente «orfano» di farmaci efficaci. Fino ad alcuni anni fa. infatti. erano disponibili solo gli analoghi agonisti dell'LHRH. che bloccano la sintesi del testosterone e rappresentano tuttora la terapia ormonale standard della malattia metastatica o della malattia recidivante dopo il trattamento con chirurgia e radioterapia. Per i pazienti con malattia non più responsiva agli analoghi era disponibile solamente la chemioterapia. Negli ultimi anni lo scenario è cambiato ed oggi alcune nuove molecole hanno dimostrato di essere efficaci in questa malattia. Una di queste è enzalutamide. Questo farmaco è in grado di bloccare in maniera potente e duratura nel tempo il recettore degli androgeni. che è una molecola chiave in quanto da essa dipende in gran parte la crescita del turno-re prostatico. Possiamo infatti considerare il recettore degli androgeni come il «motore» del tumore della prostata e il testosterone la benzina. II recettore degli androgeni è anche coinvolto nei meccanismi con i quali il tumore diventa resistente alla terapia ormonale tradizionale. Gli analoghi agonisti dell'LHRH. infatti. riducono fortemente ma non azzerano i livelli circolanti di testosterone e il tumore che diventa resistente si costruisce le modalità e gli stimoli per crescere seppure in presenza di livelli molto ridotti di testosterone: da un lato imparando a produrre autonomamente testosterone. dall'altro aumentando in maniera notevole il numero dei recettori degli androgeni. Da questa premessa appare evidente come l'arrivo di enzalutamide rappresenti un grande passo avanti nel trattamento del carcinoma prostatico. Qual è il meccanismo d'azione di enzalutamide? Quali sono i risultati in termini di efficacia, secondo le evidenze dei trial clinici? Come detto sopra. il recettore degli androgeni è il motore del carcinoma prostatico. ossia il principale oncogene responsabile dell'aggressività della neoplasia. II recettore degli androgeni è localizzato nel citoplasma delle cellule di carcinoma prostatico. Tale molecola prima si lega al testosterone. successivamente il complesso testosterone-recettore migra nel nucleo delle cellule. si lega al Dna e lo stimola a sintetizzare le proteine responsabili della crescita tumorale. Enzalutamide azzera. quindi. la funzione del recettore. Questa piccola molecola è capace di entrare nel citoplasma cellulare legandosi al recettore degli androgeni con un'affinità molto spiccata. in tal modo il recettore non si lega più al testosterone e la sua funzione stimolante viene inibita. Dunque. la molecola opera un blocco completo del recettore agendo a più livelli: inibisce il legame recettore-testosterone. inibisce la traslocazione del segnale dal citoplasma all'interno del nucleo e. da ultimo. inibisce la stimolazione del DNA ad opera del recettore e del suo ligando. Enzalutamide ha dimostrato la sua efficacia in un ampio studio. pubblicato sul New England Journal of Medicine. condotto su oltre 1.000 pazienti con tumore della prostata metastatico che non rispondeva più né agli LHRH analoghi né alla chemioterapia con docetaxel. Ebbene. Io studio «AFFIRM, ha dimostrato un significativo impatto di enzalutamide rispetto a placebo sulla sopravvivenza globale aumentata di alcuni mesi. in pazienti che si dimostravano non più responsivi all'ormonoterapia tradizionale e alla chemioterapia. Come verrà utilizzataquesta nuova opzione terapeutica? Quali pazienti potranno beneficiarne? Enzalutamide è un farmaco orale: le compresse. quattro al giorno. si assumono contemporaneamente per bocca con un po' d'acqua. indipendentemente dal cibo. La terapia prosegue senza interruzione fino a che la malattia è responsiva. Attualmente il farmaco è indicato e rimborsato dal Servizio sanitario nazionale per i pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione con analoghi agonisti dell' LHRH e a chemioterapia. Enzalutamide è inoltre indicato per il trattamento di pazienti con cancro della prostata metastatico resistente alla castrazione. asintomatici o lievemente sintomatici dopo il fallimento della terapia di deprivazione androgenica. nei quali la chemioterapia non è ancora clinicamente indicata. Qual è il profilo di questo farmaco in termini di sicurezza, tollerabilità e maneggevolezza? I risultati dello studio scientifico. condotto in doppio cieco e pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2012. hanno dimostrato che la differenza in termini di frequenza di eventi avversi nei pazienti trattati con enzalutamide rispetto a quelli trattati con placebo è minima. Si registra un lieve aumento della stanchezza (fatigue). delle vampate di calore e. raramente. della cefalea. II farmaco presenta quindi un buon profilo di sicurezza e tollerabilità e ha migliorato in modo significativo la qualità di vita dei pazienti. 
Il controllo della malattia L'oncologo Alfredo Berruti • La prostata è una ghiandola, grande quanto una noce, che fa parte del sistema riproduttivo maschile. II cancro della prostataè la crescita incontrollata di cellule neoplastiche all'interno della ghiandola. Queste cellule per crescere e svilupparsi necessitano del testosterone, un ormone maschile. Talvolta, le cellule tumorali prostatiche possono uscire dalla ghiandola e invadere altri organi o strutture dell'organismo, più frequentemente ossa e linfonodi, in questi casi si parla di «carcinoma prostatico avanzato, o metastatico». II tumore della prostataè la neoplasia maschile più frequente in Europa, rappresenta il 20% di tutte le diagnosi di cancro nell'uomo. Circa il 10-20% dei soggetti con tumore prostatico presenta malattia in stadio avanzato: questo fatto suggerisce la necessità di migliorare la diagnosi precoce. Ogni anno in Europa si verificano circa novantamila decessi per tumore della prostata, in Italia circa 8.000 con 42.000 nuove diagnosi. II trattamento del carcinoma della prostata dipende dallo stadio e dal grado di malattia e si avvale di trattamenti chirurgici e farmacologici. Nei casi in cui il tumore sia avanzato o metastatico, le terapie prevedono la deprivazione androgeni-ca (castrazione farmacologica), ossia la riduzione dei livelli di testosterone di cui le cellule tumorali necessitano per crescere. All' incirca il 90% dei pazienti risponde bene al trattamento ormonale (tumore prostatico ormono-sensibile). 

Da Il Giornale di Brescia 03-02-2014