Cancro alla prostata, una 'coperta' di tessuto amniotico salva il sesso dopo l'intervento

27/02/2015

Ha protetto il bebè nel pancione ed è già pronto per una nuova missione. Dalle donne arriva un aiuto per l'uomo: una 'coperta' di tessuto amniotico per proteggere i nervi erettivi e salvare il sesso dopo l'intervento per un tumore alla prostata. La strategia innovativa è stata utilizzata per la prima volta su 58 pazienti ed è protagonista di uno studio appena pubblicato sulla rivista 'European Urology'. Oggi finisce in vetrina a Milano, in occasione del 14esimo Congresso dell'Associazione italiana di endourologia (Iea) che si è aperto oggi 26 febbraio, insieme a una tecnica anti-incontinenza frutto della creatività scientifica italiana: la 'Rocco Stitch', dal cognome dei camici bianchi ideatori, padre e figlio.

Due nuove procedure - dietro cui si nasconde lo 'zampino tricolore' - per fronteggiare le principali complicanze legate agli interventi chirurgici per il cancro maschile più frequente: un uomo su 7, secondo gli ultimi dati, si scontra nel corso della sua vita con una diagnosi di carcinoma prostatico, con una sopravvivenza a 5 anni di 9 pazienti su 10.

I camici verdi affilano le armi. Da un lato la chirurgia robotica promossa dalle linee guida dell'Associazione europea di urologia, in cui si precisa che l'eradicazione della massa tumorale e la possibilità di guarigione risultano equivalenti rispetto alla chirurgia tradizionale 'a cielo aperto'. Il ricorso all'aiuto del robot in sala operatoria viene raccomandato per un recupero più rapido della continenza e dell'erezione. Dall'altro lato c'è poi un'attenzione sempre maggiore per il 'dopo'. La tecnica che ricorre alla membrana disidratata del tessuto amniotico umano va in questa direzione.

Lo studio, coordinato da Vipul Patel del Florida Hospital (Usa), ospite d'onore in questi giorni a Milano, ha fra gli autori l'italiano Bernardo Rocco, presidente del Congresso Iea. "Secondo nuove ipotesi - spiega - alla base dei disturbi erettivi e anche dell'incontinenza", due grandi fonti di complicanze post intervento di prostatectomia, "potrebbe esserci una risposta infiammatoria provocata dalla trazione eseguita sui nervi nel corso del trattamento chirurgico. La membrana di tessuto amniotico reidratato sembra dare dei benefici proprio nella protezione dei nervi".

Si usa come una coperta per avvolgerli e "abbiamo notato una ripresa più accelerata. I dati di questo primo studio sono incoraggianti e rappresentano lo start per nuove indagini più approfondite", aggiunge Rocco. Il tessuto arriva dalla Banca di Treviso, dove la membrana amniotica viene estratta dalla placenta raccolta da taglio cesareo elettivo, e trattata in laboratorio dopo un'analisi anamnestica e sierologica della donatrice. Bernardo Rocco, insieme al padre Francesco Rocco, primario dell'Unità operativa complessa di urologia del Policlinico di Milano, ha dato nome e natali alla tecnica Rocco Stitch, che consiste in un punto che solleva il labbro posteriore dell'uretra e lo allinea a quello anteriore, eliminando così il rischio di 'intoppi' cause di incontinenza.

La soluzione creativa, oggi adottata nei centri internazionali, è al centro di una metanalisi (i cui dati sono stati presentati al Congresso) che raccoglie i risultati di 19 studi clinici, per un totale di 3.600 pazienti, e "dimostra il recupero più rapido della continenza urinaria". I dati sono "estremamente positivi - spiega Rocco - con la risoluzione del problema in oltre 9 pazienti su 10 a 6 mesi dall'intervento. Il prossimo passo sarà uno studio randomizzato in fase III. Il reclutamento dei pazienti volontari è già iniziato. L'obiettivo è arrivare a 1.540, afferenti a diversi centri internazionali".

Il Congresso porta a Milano anche una novità a misura di giovani: una 'temporary school' per i 118 specializzandi provenienti da tutta Italia, con i massimi specialisti internazionali di endourologia, fra cui Patel che è il maggior esperto di trattamento robotico del tumore prostatico e Alex Mottrie, presidente della Società europea di chirurgia robotica che eseguirà 'live' un intervento di nefrectomia parziale, cioè di asportazione solo del lobo di rene intaccato dal tumore.

Parola d'ordine: live surgery. La chirurgia in diretta si svolgerà in simultanea da 3 diverse sale operatorie, due dell'Urologia del Policlinico, e una dall'Istituto clinico Humanitas. "E' l'occasione - sottolinea Rocco -per vedere all'opera grandi nomi dell'endourologia" e, aggiunge Guido Giusti che presiede il congresso con Rocco, "imparare i trucchi del mestiere". Ogni congressista avrà un paio di cuffie per scegliere in autonomia su quale delle tre operazioni sintonizzarsi. E sarà possibile inviare in diretta via twitter o via email eventuali domande.

Durante il Congresso gli specializzandi hanno anche l'occasione di partecipare ai corsi Hands on. E confrontarsi con un percorso chirurgico in ambito robotico, laparoscopico o più in generale, endoscopico, sotto la guida di tutor, per lo più appartenenti al gruppo 'Agile', un gruppo di 19 chirurghi italiani quarantenni, con un'esperienza internazionale e tra gli obiettivi comuni quello di fare formazione. "Abbiamo voluto stimolare un coinvolgimento forte dei partecipanti - assicura il segretario generale Iea Giampaolo Bianchi - Verranno infatti selezionati 5 video e tra questi, verrà assegnato un premio a quello che riceverà il maggiore punteggio".

Da ADN KRONOS Salute 27-02-2015