Tumore della prostata: nuovo test sperimentale individua le forme aggressive 

30/03/2017

Roma, 30 marzo 2017 - Alcune mutazioni genetiche sono associate ad un aumentato rischio di cancro aggressivo della prostata. E’ quanto sostiene uno studio canadese recentemente pubblicato sul Journal of National Cancer Institute. "Abbiamo messo a punto un nuovo esame del sangue che prevede in modo specifico se un uomo è suscettibile di sviluppare un cancro aggressivo alla prostata. Il test è molto simile al test BRCA per il cancro del seno. Il gene che abbiamo identificato e le sue varianti associate sono molto simili al ben noto PSA (conosciuto anche come il gene KLK3)”, afferma Alexandre R. Zlotta del Mount Sinai Hospital, University Health Network, Toronto, Canada. “Sono stati osservati le varianti del gene in un intervallo compreso tra il 6% e il 14% della popolazione maschile e, anche considerando il valore inferiore, si tratta di una percentuale significativa di uomini”, afferma Zlotta. Il team di ricerca riferisce nel suo articolo, che non si ritiene che qualche SNP possa modificare la sequenza di aminoacidi KLK6, ma la caratterizzazione bioinformatica suggerisce che essi possano avere funzioni di regolazione. Nessuna delle varianti è stata associata con i livelli sierici di KLK2, KLK3 (PSA) o KLK6 e neppure con l'età al momento della diagnosi, ma tutti sono stati associati con il Gleason Score (GS). Una linea germinale SNP ha mostrato una chiara associazione con i livelli di metilazione KLK6 nel determinare la GS in soggetti sottoposti a prostatectomia radicale. Questi polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) non codificanti in KLK6 forniscono informazioni prognostiche che si aggiungono a strumenti molecolari già esistenti.