Ipertrofia prostatica benigna: solo un paziente su 5 segue le terapie

15/10/2019

Venezia, 15 ottobre 2019 – In Italia sono più di 6 milioni i cittadini colpiti da ipertrofia prostatica benigna, fino all’80% degli uomini tra 70 e 80 anni, ma solo il 22,4% dei pazienti segue correttamente le terapie per la cura della malattia. La scarsa adesione ai trattamenti è dovuta anche alla sottovalutazione dei sintomi, considerati inevitabili perché legati all’età. Inoltre, molto spesso, il paziente ricorre a un pericoloso “fai da te”; pericoloso perché alcuni sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna sono comuni al cancro della prostata. Le conseguenze della mancata aderenza possono essere gravi, fino alla ritenzione urinaria acuta e a un inevitabile ricorso al bisturi. E’ quanto è emerso al congresso della Società Italiana di Urologia (SIU) che si chiude oggi a Venezia. 
 “Necessità di alzarsi più volte durante la notte per urinare, urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno e getto di urina che diventa sempre più debole con una sensazione di mancato svuotamento sono i principali sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica – afferma Cosimo De Nunzio, Dipartimento di Urologia, Ospedale Sant’Andrea, Università la Sapienza (Roma) -. Molteplici fattori intervengono nello sviluppo della malattia: invecchiamento, modificazioni ormonali, insulino resistenza, aumentata attività del sistema nervoso simpatico e infiammazione prostatica cronica. Proprio quest’ultima svolge un ruolo chiave nel favorire la progressione dell’ipertrofia prostatica benigna ed è presente in 3 pazienti su 4 affetti da sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS), caratteristici della malattia. L’infiammazione è associata a volume prostatico ingrossato e a sintomi più severi e può influenzare il trattamento medico. Per questo, deve essere tenuta in considerazione come obiettivo terapeutico e va curata sotto controllo medico. Solo il clinico è in grado di trattare l’ipertrofia prostatica benigna che, se trascurata, può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”.

FONTE: SIU