Aiom: “va aggiornata la valutazione dei costi delle terapie”

Saturday, 28 October, 2017

Roma, 28 ottobre 2017 – È necessario modificare i criteri con cui distribuire a livello nazionale, regionale e aziendale le risorse per coprire le uscite derivanti dalle terapie anticancro. Sono i cosiddetti costi standard, fondamentali per definire le modalità di finanziamento dei reparti di oncologia. Oggi viene applicata una tariffa unica per prestazione generica (per esempio la chemioterapia ha una sola classificazione), con rilevanti differenze fra costi effettivi e standard. In realtà bisognerebbe far riferimento all’indicazione terapeutica, cioè al tipo di patologia trattata. I costi dei farmaci oncologici hanno un peso rilevante nella spesa delle oncologie italiane, con valori diversi per trattamento da 2.276,1 euro a 380,3 euro. Il 42% delle uscite totali per le terapie ad alto costo (sottoposte a registrazione AIFA) è indirizzato al tumore del seno, seguito dal colon-retto (13%), dal polmone (13%) e dalla prostata (7%), cioè dalle quattro neoplasie più frequenti. I dati emergono da una ricerca realizzata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) e dal N.I.San. (Network Italiano Sanitario per la condivisione dei costi standard) presentata oggi a Roma al XIX Congresso Nazionale AIOM. Questo studio è in assoluto il terzo in Europa per dimensione del campione: ha preso in esame 7.660 pazienti, seguiti da 10 Oncologie nel 2015. Complessivamente, sono state analizzate 64.868 sedute (chemioterapia, immunoterapia ecc), per un costo totale pari a 75.814.416 euro. Sulla base delle diverse caratteristiche e tipologie di pazienti, si sono evidenziate chiare differenze: il 42% delle sedute è costituito dalle terapie ad alto costo, il 57% da quelle a basso costo, l’1% dalle sperimentazioni.