Aimac: sono un milione i lavoratori colpiti dal cancro in Italia

Thursday, 18 January, 2018

Roma, 18 gennaio 2018 – Un malato di cancro su 3 è un lavoratore. In Italia infatti 3milioni e 300mila persone vivono dopo la diagnosi e il 30%, circa un milione di cittadini, è in età lavorativa. E sono ben 4 milioni i caregiver, cioè coloro che si occupano del sostegno dei malati (in particolare familiari). Per questo “esercito” di persone, Aimac (Associazione Italiana Malati di Cancro) ha condotto in 20 anni vere e proprie battaglie di civiltà per il riconoscimento di diritti fondamentali sul posto di lavoro. Conquiste ricordate oggi nel ventennale dell’Associazione celebrato in un convegno al Senato. Nel 2003, su impulso di Aimac, è stato inserito nella “Legge Biagi” un articolo (art. 46 del D.lgs. n. 276/2003) che ha modificato la disciplina sul part-time, introducendo per la prima volta nel nostro Paese il diritto per i malati di cancro alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time e viceversa. Nel 2006 è stato approvato un altro provvedimento di portata innovativa (Legge n.80 del 2006 con emendamento Aimac/FAVO) che ha abbattuto i tempi di attesa per l’ottenimento dell’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap, riducendoli a soli 15 giorni. Un altro decisivo passo in avanti nel 2009, con l’esclusione dalle fasce di reperibilità per i dipendenti pubblici in malattia con terapie salvavita per tumore (Circ. 1/2009 del Ministero per la Pubblica Amministrazione e DM 206/2009), previsione estesa nel 2016 anche ai dipendenti del settore privato. “Aimac, per prima, anni fa ha lanciato l’allarme sulla insorgenza di una nuova disabilità di massa – spiega il prof. Francesco De Lorenzo, Presidente Aimac -. È importante sottolineare che questa nuova disabilità non comporta affatto un ulteriore assistenzialismo di massa. Al contrario, la rivoluzione culturale guidata da Aimac ha interpretato il bisogno dei malati di cancro di continuare a essere attivi e a lavorare, nell’interesse del singolo e della società. Per questo, la nostra Associazione ha affrontato le problematiche legate alla nuova disabilità di massa con lo spirito di una battaglia di civiltà, rimuovendo gli ostacoli principali che impedivano alle persone colpite e guarite dal cancro di assumere la consapevolezza di poter lavorare, relazionarsi con gli altri e ritornare a un’esistenza degna d’essere vissuta, pur in una condizione di rinnovata normalità”. “Unanime è il riconoscimento della ‘terapia informativa’ che ha caratterizzato Aimac – sottolinea Maurizio Sacconi, Presidente della 11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) del Senato -. Io stesso sono stato testimone delle proposte e delle sollecitazioni che Aimac ha rivolto ai decisori istituzionali affinché fosse garantita al malato oncologico una vita attiva, con particolare riferimento alla conservazione del rapporto di lavoro. Aimac ha saputo educare il malato ai propri diritti e i datori di lavoro ai propri doveri così come ha acceso un faro sui caregiver per i quali abbiamo raggiunto un primo, ancorché modesto, risultato nell’ambito dell’ultima legge di bilancio”.