Banca d’Italia: negli ultimi 8 anni crollo dei redditi degli operatori nei servizi sanitari

28/05/2015

Roma, 28 maggio 2015 - Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti nei servizi sanitari e sociali sono crollate in questi ultimi anni. E’ quanto evidenzia la Banca d’Italia nella sua Relazione Annuale presentata a Roma nei giorni scorsi. Su base oraria la retribuzione lorda deflazionata in base all’indice generale dei prezzi al consumo, passa dai 19,7 euro del 2006 ai 17,4 euro del 2014. Una perdita secca di 2,3 euro l’ora pari a un calo del potere d’acquisto di questi lavoratori di ben il 13,2%. Un calo che annulla completamente l’aumento delle retribuzioni in valore assoluto che nello stesso periodo sono salite del 9,57%, passando da una media annua lorda di 38.650 euro del 2006 ai 42.352 euro del 2014. Quindi gli stipendi aumentano ma l’inflazione e il blocco delle retribuzioni ormai in vigore da anni annulla gli aumenti e anzi dà luogo a una perdita reale di ricchezza per questi lavoratori. In totale, sempre secondo la Banca d’Italia, che non fa una distinzione tra sanità e sociale, nel 2014 sono 1,498 milioni gli occupati con rapporto di lavoro dipendente nei servizi sanitari e sociali (erano 1,370 milioni nel 2006). Un totale che arriva 1,814 milioni (sempre nel 2014) se si calcolano anche gli occupati senza un contratto di lavoro dipendente (erano 1,643 milioni nel 2006).