Cancro: snack e insaccati aumentano del 10% il rischio 

06/03/2018

Roma, 6 marzo 2018 – Insaccati, merendine e più in generale alimenti sottoposti a lavorazione industriale aumentano il rischio di tumore. E’ quanto sostiene uno studio pubblicato sul British Medical Journal (Bmj) condotto su 105mila persone. L’indagine non permette di indicare i 'colpevoli', perché si basa solo sull'osservazione di una correlazione tra i due fenomeni, ma non è in grado di dimostrare un legame di causa ed effetto. Nei Paesi sviluppati le diete hanno visto un aumento del consumo di alimenti ultra-elaborati, ovvero che hanno subito processi fisici, biologici o chimici e che sono arricchiti di coloranti, dolcificanti e conservanti. Concepiti per essere convenienti e appetibili, contribuiscono tra il 25% e il 50% del consumo giornaliero di calorie. Ma le evidenze scientifiche sui loro effetti sono scarse. Su questo si sono concentrati i ricercatori del Centre of Research in Epidemiology and Statistics Sorbonne Paris Cité, che hanno esaminato le abitudini alimentari di 104.980 persone (età media 42,8 anni) della coorte francese NutriNet-Santé. Attraverso una piattaforma online hanno raccolto i dati sul consumo abituale di 3300 alimenti diversi, concentrando l'attenzione su quelli 'ultra elaborati', come snack e dessert industriali, bevande zuccherate, carne e pesce precotti, zuppe istantanee, piatti pronti surgelati. Ne è emerso che un aumento del 10% della loro proporzione nella dieta è associato ad un aumento di oltre il 10% del rischio di cancro generale e al seno. Diverse le ragioni, suggeriscono i ricercatori. Innanzitutto contengono più grassi saturi, zuccheri e sale aggiunti. Possono inoltre "presentare sostanze con effetti cancerogeni derivate dal tipo di cottura" (acrilammide, idrocarburi policiclici aromatici).