Sanità: pazienti in fuga dal Sud, la migrazione per le cure vale 4,6 miliardi 

02/08/2018

Roma, 2 agosto 2018 – Continuano in Italia la mobilità interregionale per ricevere prestazioni sanitarie.  Le prime mete sono Lombardia (25%) ed Emilia Romagna (13%), che insieme ricevono oltre 1/3 della mobilità attiva. Le Regioni da cui i residenti 'fuggono' sono invece Lazio (14%) e Campania (10%), che insieme contribuiscono a quasi il 25% della mobilità passiva. La mobilità interregionale nel 2017 ammonta a 4,6 miliardi di euro ed un "fiume di denaro ancora poco trasparente". E' il quadro che emerge dallo studio della Fondazione Gimbe, da cui emerge come ad attrarre i pazienti sono soprattutto le grandi Regioni del Nord. Il nostro sistema sanitario permette ai cittadini di essere assistiti in strutture sanitarie di Regioni differenti da quella di residenza: per valutare l'entità di questa mobilità interregionale si usano due indici, "la mobilità attiva", che identifica l'attrattività di una Regione tramite le prestazioni offerte a cittadini non residenti, e la "mobilità passiva", che esprime l'indice di fuga da una Regione e rappresenta una voce di debito. Dal Rapporto Gimbe emerge che le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni sono del Nord, mentre quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni sono al Centro-Sud. In particolare: il saldo positivo più rilevante è di Lombardia (808,7 milioni) ed Emilia Romagna (357,9 milioni), quello negativo più rilevante è invece di Lazio (289,2 milioni), Campania (302,1 milioni), Calabria (319,5).