Tumore della prostata, ancora in calo le diagnosi precoci

30/08/2016

Roma, 30 agosto 2016 - La riduzione delle diagnosi di carcinoma prostatico in fase precoce continua anche nel 2013. E’ quanto sostiene una lettera di ricerca pubblicata su Jama Oncology, il cui primo autore è Ahmedin Jemal, del Surveillance and Health Services Research della American Cancer Society di Atlanta (USA). “Lo studio si basa sui dati di incidenza del cancro alla prostata invasivo diagnosticato dal 2005 al 2013 in uomini di 50 anni e più in 18 registri del programma Surveillance, Epidemiology, and End Results (Seer), che copre circa il 28% della popolazione statunitense» spiega il ricercatore, ricordando che nel 2008 un documento dell'U.S. Preventive Services Task Force sconsigliava l'uso routinario del test dell'antigene prostatico specifico (PSA) negli uomini di 75 anni e più anziani, ampliando la raccomandazione ai maschi di tutte le età nel 2012. E secondo i dati analizzati da Jemal e colleghi, dal 2012 al 2013 l'incidenza di cancro alla prostata in situ o loco-regionale è scesa del 6% tra gli uomini di età compresa tra 50 e 74 anni e del 7% nei più anziani. “Riduzioni significative, ma al di sotto rispetto al calo del 19% osservato tra il 2011 e il 2012 - osservano i ricercatori -, precisando che la diminuzione delle diagnosi di cancro coincide con una riduzione del numero di test PSA”.