Una regolare attività sessuale consente l’espulsione naturale dei calcoli

03/12/2015

Roma, 3 dicembre 2015 - L’attività sessuale facilita l’espulsione spontanea dei calcoli uretrali. Lo rivela uno studio pubblicato su 'Urology' condotto dai ricercatori del Dipartimento di Urologia del Training and Research Hospital di Ankara, che hanno dimostrato come avere rapporti frequenti, addirittura, sembrerebbe funzionare meglio dei farmaci che aiutano a eliminare il 'sassolino' per vie naturali. Risultati commentati con interesse dagli esperti della Società italiana di andrologia. "Il movimento meccanico del rapporto sessuale e l'azione miorilassante delle endorfine rilasciate durante l'orgasmo - ipotizza Giorgio Franco, presidente della Sia - potrebbero essere alla base di una più semplice e rapida espulsione dei piccoli calcoli posizionati nel tratto finale dell'uretere”. La ricerca ha coinvolto pazienti maschi, maggiorenni, con colica renale o diagnosi di calcolo ureterale, suddivisi a caso in 3 gruppi. Dei 90 uomini che rispondevano ai criteri di inclusione, 75 hanno completato lo studio durato 4 settimane. Al primo gruppo è stata data come unica indicazione quella di avere almeno 3 rapporti sessuali a settimana, al secondo è stato somministrato un farmaco alfa-litico, al terzo solo una terapia sintomatica (gruppo controllo). Dopo 2 settimane gli autori hanno osservato che nel primo gruppo la percentuale di espulsioni spontanee dei calcoli era quasi doppia rispetto al gruppo 2 (84% contro 47%), mentre il terzo mostrava la percentuale più bassa (34%). A 4 settimane il 93,5% dei pazienti del gruppo 1, l'81% del gruppo 2 e il 78% del 3 avevano espulso spontaneamente i calcoli. "La calcolosi renale è una patologia in aumento anche a causa di una maggiore assunzione di proteine dalla dieta - ricorda Mauro Silvani, responsabile della Struttura complessa di urologia dell'Asl di Biella - Il normale approccio terapeutico alla colica renale causata da calcoli di dimensioni inferiori ai 6 millimetri prevede la somministrazione di alfa-bloccanti, uniti all'assunzione di abbondante acqua, agli antispastici e al suggerimento di camminare, correre e saltellare, compatibilmente con le condizioni di salute del paziente. Se dopo 4 settimane il calcolo non viene espulso per via naturale, diventa indispensabile intervenire chirurgicamente per ridurre il rischio di esclusione funzionale del rene”.