Combattere l’HIV, una missione possibile con una nuova molecola e più prevenzione 

26/08/2015

Roma, 26 agosto 2015 - Risvegliare il virus dell’HIV latente per eradicare completamente la malattia. È questa la nuova frontiera per sconfiggere in modo decisivo la diffusione dell’infezione a livello globale. I ricercatori dell’Università della California a Davis hanno scoperto che è possibile risvegliare il virus con una molecola già usata in alcuni farmaci anti-tumorali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos Pathogens. La molecola si chiama ingenolo mebutato e nei test condotti su campioni di sangue estratto da pazienti, ha dimostrato di favorire la riattivazione del virus comportando una ridotta tossicità. “Questo risultato è molto importante, perché risvegliare il virus significa renderlo nuovamente visibile ai 'radar' delle difese immunitarie e dei farmaci antiretrovirali: il primo passo per puntare alla completa guarigione dall'infezione – afferma Satya Dandekar, la microbiologa coordinatrice dello studio – Siamo davvero entusiasti di aver identificato un eccezionale candidato per la riattivazione e l'eradicazione dell'Hiv, e tra l'altro è già approvato per l'uso sicuro nell'uomo”. Gli esperimenti hanno dimostrato che l'effetto della molecola può essere ulteriormente potenziato fino a 15 volte, somministrando la sostanza insieme ad un'altra molecola chiamata JQ1, che agisce in maniera sinergica. Si apre quindi la strada per guarire quanti sono portatori del virus ed evitare che l’infezioni continui a diffondersi. In Italia sono più di 140mila le persone sieropositive e oltre 1000 i decessi che si registrano ogni anno. “I numeri indicano che la lotta all’HIV è ancora aperta – commenta il prof. Sergio Pecorelli, presidente di Healthy Foundation e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – ma i progressi della ricerca ci forniscono nuove armi per combatterla. La più efficace però resta la prevenzione. Evitare le malattie sessualmente trasmissibili è possibile attraverso rapporti protetti e un uso consapevole del profilattico. È importante sensibilizzare ed educare soprattutto i giovani a comportamenti più sani. Solo così sarà possibile debellare la diffusione della malattie sessualmente trasmissibili e delle loro conseguenti sulla salute e sulla qualità di vita”.