Tumore della prostata: 400mila italiani vivono dopo la diagnosi. Il radiofarmaco Radio-223 funziona nei pazienti ritrattati

Tuesday, 15 March, 2016

Monaco, 15 marzo 2016 – In Italia vivono 398mila uomini dopo la diagnosi di tumore della prostata, che rappresenta il 20% di tutte le neoplasie individuate fra gli over 50. Oggi sono disponibili trattamenti realmente innovativi, come il Radio-223, il primo radiofarmaco efficace nei pazienti con tumore della prostata e metastasi ossee. Questa nuova terapia non solo aumenta la sopravvivenza globale, ma funziona anche nei pazienti ritrattati che hanno già ricevuto un primo trattamento con il farmaco. I dati sono stati presentati al 31° Congresso dell’Associazione europea di urologia (European Association of Urology - EAU) in corso a Monaco. Nella sessione dedicata al tumore prostatico resistente alla castrazione (CRPC), sono stati presentati anche i dati di sicurezza ed efficacia a lungo termine di uno studio di fase I/II sul derivato sperimentale BAY-1841788 (ODM-201). 
 
“Il tumore prostatico resistente alla castrazione si diffonde quasi sempre al di fuori della sede di esordio e porta allo sviluppo di metastasi, influenzando significativamente la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti”, ha spiegato il professor Fred Saad, FRCSC, Chief of Urology, Director of G-U Oncology all’Université de Montréal. “Sono disponibili terapie come il Radio-223 che possono controllare la malattia e prolungare la sopravvivenza. Per questo ci impegniamo a proseguire lo studio di queste molecole per meglio comprendere gli approcci ottimali di trattamento”. 
 
I risultati dello studio di Fase I/II di ritrattamento con Radio-223 (Abstract 764) hanno indicato che questo radionuclide è ben tollerato e permette un controllo della progressione della malattia nel tessuto osseo, quando somministrato dopo un ciclo iniziale di trattamento. Lo studio internazionale, multicentrico, prospettico, in aperto, con Radio-223 ha incluso 44 pazienti con tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione che avevano precedentemente completato un ciclo di sei iniezioni e che non avevano mostrato progressione durante il primo trattamento. Di questi pazienti, 29 (66%) hanno ricevuto il ciclo completo di ritrattamento con 6 iniezioni, una ogni 4 settimane. Gli eventi avversi osservati correlati al trattamento (TEAE), in questa popolazione selezionata per lo studio di ritrattamento, erano comparabili a quelli osservati nello studio di fase III ALSYMPCA con Radio-223. I risultati degli obiettivi secondari, che includevano il tempo alla progressione radiologica in sede ossea, il tempo alla progressione di fosfatasi alcalina (ALP) e antigene prostatico specifico (PSA) e la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS), basata su RM/TC e scintigrafia ossea, suggeriscono il controllo della progressione della malattia ossea in questo studio esplorativo di singolo braccio. Le caratteristiche del prodotto indicano che lo schema registrato di trattamento con Radio-223 comprende 6 iniezioni di 50 kBq/kg di peso corporeo somministrate a intervalli di 4 settimane. L’efficacia e la sicurezza del Radio-223 nella schedula di trattamento esteso e di incremento della dose (NCT02023697) verranno esaminate nello studio randomizzato di Fase II attualmente in corso. 
 
“Il Radio-223 ha un meccanismo d’azione specifico, è caratterizzato da sicurezza e da un miglioramento significativo della sopravvivenza globale comprovati nei pazienti con tumore prostatico resistente alla castrazione che presentano metastasi ossee sintomatiche senza malattia viscerale nota”, ha affermato Volker Wagner, MD PhD, Global Clinical Development di Bayer e responsabile del programma di sviluppo di Radio-223. “Bayer continua a studiare l’utilizzo di Radio-223 in diverse popolazioni di pazienti e ambiti terapeutici allo scopo di migliorare le opzioni di trattamento per i pazienti di tutto il mondo”. 
 
Altri dati presentati all’EAU 2016 comprendono gli aggiornamenti dallo studio di fase I/II ARADES di BAY-1841788 (ODM-201) (Abstract 765), che ha mostrato l’efficacia e il favorevole profilo di sicurezza di questo agente fino a 3 anni dopo il trattamento in 77 pazienti non trattati precedentemente con inibitore di CYP17. Il tempo mediano alla progressione di PSA (incremento ≥ 25% e ≥ 5 ng/ml rispetto al basale) è stato di 109,7 settimane (IC 95%: 49,1 – 109,7) nei pazienti naïve alla chemioterapia e non è stato raggiunto (IC 95%: 24,0 – non raggiunto) in quelli pretrattati con la chemioterapia. Durante il trattamento, fatigue o astenia di ogni grado sono stati i più comuni eventi avversi riportati da 27 pazienti (35%). La maggior parte degli altri eventi avversi erano di grado 1-2. Gli eventi avversi correlati al trattamento si sono manifestati in 27 pazienti (35%); solo due sono stati osservati durante il secondo anno di trattamento, mentre nessuno si è verificato nel terzo anno di terapia. 
 
“Il cancro prostatico è la seconda più comune forma di tumore negli uomini nel mondo e nuove opzioni di trattamento sono necessarie per colpire tutti gli stadi della malattia. In Bayer il programma di sviluppo clinico sul tumore della prostata è volto a ricercare terapie anti-tumorali innovative per ottenere un beneficio ottimale nei pazienti, indipendentemente dallo stadio e dalla fase della malattia”, ha continuato il dott. Wagner. “Siamo impegnati a esplorare ulteriori usi di Radio-223 e a svelare il potenziale di BAY-1841788 (ODM-201) nei pazienti con cancro della prostata”. 
 
Il Radio-223 è stato approvato in più di 40 Paesi in tutto il mondo. BAY-1841788 (ODM-201) è un nuovo antagonista del recettore per gli androgeni a duplice azione, per uso orale, sperimentale, che non ha ancora ricevuto l’approvazione dalle Autorità sanitarie.