Cancro alla prostata: la disoccupazione aumenta la mortalità

Tuesday, 19 May, 2015

Roma, 19 maggio 2015 – La disoccupazione incrementa anche il tasso di mortalità per cancro alla prostata. E’ quanto dimostra un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori del King's College di Londra che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista online Ecancermedicalscience. Questo e' il primo studio che ha sistematicamente esplorato le conseguenze che i cambiamenti della disoccupazione - in particolare la Grande Recessione della fine degli anni 2000 - hanno avuto nella creazione di morti in eccesso a causa di una malattia curabile come il cancro alla prostata. L'effetto e' durato per almeno cinque anni dopo un aumento dell'1 per cento della disoccupazione, dice Johnathan Watkins principale autore della ricerca. Ma e' stato l'effetto semplicemente dovuto al fatto che i pazienti disoccupati potrebbero appartenere a gruppi sociali che hanno maggiori rischi di mortalita' per cancro alla prostata? A quanto pare no. La tendenza e' continuata anche dopo che ricercatori hanno controllato l'effetto di forze in competizione, come fattori economici, le infrastrutture, le risorse ospedaliere, e la spesa sanitaria.  Il problema, spiegano i ricercatori e' probabilmente dovuto a una coorte di fattori influenzati dalla macroeconomia, quali i cambiamenti nella nutrizione, sfide sociali e risultati forse anche psicologici. "Ci sono due vaste implicazioni che emergono da questo studio", spiega Watkins. "In primo luogo, le politiche a sostegno dell'occupazione possono avere effetti a catena sui tassi di mortalita' per una malattia curabile come il cancro alla prostata positiva. In secondo luogo, gli operatori sanitari devono essere consapevoli dei rischi aggiuntivi derivanti dalla disoccupazione, e facilitare l'accesso delle cure per questa popolazione''