Fumo: identificati geni della longevità che riducono i danni

Monday, 14 September, 2015

New York, 14 settembre 2015 – Come è noto il fumo aumenta il rischio di molte gravi malattie, tra cui il cancro. Eppure, molti fumatori riescono a vivere a lungo quanto o più dei non tabagisti. Come mai? Ha provato a dare una risposta uno studio, pubblicato sul The Journals of Gerontology, condotto da un gruppo di ricercatori della University of California di Los Angeles (USA). I risultati rivelerebbero l'esistenza di alcuni specifici geni, di cui alcuni fumatori possono godere, capaci di allungare la vita anche se si cede al vizio delle “bionde”. Questi "geni della longevità sarebbero legati anche a un'incidenza del cancro minore dell'11%. Secondo i ricercatori, che hanno coinvolto nello studio fumatori di lunga data, i geni individuati aiuterebbero le cellule del corpo a rigenerarsi, offrendo protezione dai danni dell'invecchiamento e da quelli ambientali come il fumo. “Abbiamo identificato una serie di marcatori genetici che insieme sembrano promuovere la longevità - ha sottolineato Morgan Levine, che ha coordinato lo studio -. Questi possono estendere la durata della vita di una persona aiutando le cellule a ripararsi da sole. Di conseguenza, anche se alcuni individui sono esposti ad elevati livelli di stress biologico, come quelli legati al fumo di sigaretta, i corpi sono programmati per affrontare e riparare i danni”.