Tumori: per l' "Effetto Jolie" aumenta la richiesta di test genetici 

05/10/2016

Roma, 5 ottobre 2016 – Non si riduce la richiesta di test per lo screening dei tumori ereditari di seno e ovaio, trascinata dal cosiddetto 'effetto Jolie'. Solo per il test messo a punto dallo spin off accademico dell'Università di Tor Vergata di Roma, la Bioscience Genomic, eseguito ed elaborato completamente in Italia, la domanda è infatti aumentata del 20% al mese dallo scorso maggio, quando il test HBOC (Hereditary Breast and Ovarian Cancer) è stato reso disponibile nel nostro Paese. I tumori ereditari di seno e ovaio sono correlati a mutazioni specifiche di geni come BRCA 1 e BRCA 2 (geni onco-soppressori che, se mutati, non riescono ad esercitare i propri effetti protettivi), che vengono ereditati dai genitori e se presenti aumentano il rischio di sviluppare un cancro. Ed i numeri aiutano a capire le dimensioni del fenomeno: ''Superato il 50esimo anno di età, il rischio di sviluppare un cancro al seno è del 2% nella popolazione generale, ma supera il 50% nei soggetti con una mutazione genetica. E dopo i 70 anni il rischio di cancro al seno per la popolazione femminile generale sale all'8%, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile all'oltre 87% delle persone con i geni mutati", spiega Giuseppe Novelli, genetista all'ateneo romano. Si tratta di un tipo di tumori ereditari 'saliti alla ribalta' nel 2014, quando l'attrice Angelina Jolie ha dichiarato di essere ricorsa alla chirurgia preventiva facendosi asportare seno e ovaio per scongiurare il rischio di ammalarsi, così come era invece successo alla madre”.